Le famiglie italiane – si sa – risparmiano molto e tendenzialmente tengono tutto sul conto corrente: in totale sono 1.500 i miliardi di euro che gli italiani hanno tenuto liquidi in banca nel 2019. Ma è davvero la soluzione migliore? Quanto dovremmo tenere sul conto corrente? L’abbiamo chiesto ad un esperto di risparmio intelligente.

Risparmi e conto corrente: perché non dovremmo esagerare

Ciò che spinge a tenere il denaro fermo in un conto corrente è per lo più una questione di prudenza. L’idea di avere liquidità ci rassicura, ci mostra numericamente il patrimonio che possiamo utilizzare e sembra garantirci, nel momento in cui ci dovesse servire, una copertura economica subito disponibile ad ogni evenienza. Il conto corrente è semplicemente la soluzione più conosciuta per accumulare il nostro patrimonio, se vogliamo evitare di lasciarli “sotto al materasso”.

C’è però una considerazione da fare, della quale è necessario essere consapevoli: tenere tutto il proprio patrimonio in conto corrente non è affatto conveniente per un risparmiatore.
I motivi sono almeno 4:  vediamoli insieme.

1. L’inflazione

L’inflazione genera l’aumento generalizzato dei prezzi, in sostanza incide in modo negativo sul potere d’acquisto del nostro denaro.
Quando teniamo i nostri risparmi liquidi, fermi in conto corrente o in cassaforte, dobbiamo sempre ricordare che il fatto che si trovino accantonati e al sicuro senza essere spesi non significa che questi rimangano intatti nel loro valore. Anche se non li utilizziamo, infatti, i nostri soldi sono sempre soggetti alla variazione del costo del denaro, modificano quindi il loro valore e lo modificano al ribasso.

In Italia infatti la media dell’inflazione negli ultimi dieci anni  si attesta sopra l’1%,  ciò significa che il livello dei prezzi sale, e il nostro denaro tenuto fermo sul conto corrente perde di potere d’acquisto. In termini reali, cioè, con lo stesso denaro non riusciamo a comprare ciò che potevamo acquistare prima.

Facendo un esempio: un oggetto che all’inizio dell’anno costa €10, con un’inflazione pari a quella che si è registrata nel 2019 (1,14%), alla fine dell’anno costa €11,4. I miei 10€  che all’inizio dell’anno potevano acquistarlo, alla fine dell’anno non sono più in grado di  farlo.

Il risultato, quindi, è un’erosione lenta ma costante dei nostri risparmi, una sorta di tassa occulta -come la definisce ilSole24Ore – del nostro patrimonio, di cui neanche ci accorgiamo.

2. Interessi zero

Se il nostro accantonamento in banca ci restituisse degli interessi annui superiori  – o quanto meno pari – al livello dell’inflazione, non avremmo questo problema: gli interessi andrebbero a ripianare la svalutazione creata dall’inflazione e non andremmo in perdita. Sfortunatamente però questo non accade. I rendimenti sui conti correnti bancari attualmente sono pari a 0. Raramente sono positivi, ma anche quando lo sono si tratta di pochi decimali sopra lo 0. In ogni caso un valore molto basso, che non  riesce a colmare il gap del rialzo dei prezzi, lasciandoci esposti agli effetti negativi dell’inflazione.

3.  I costi di gestione

A questa situazione di erosione dei nostri risparmi, si aggiunge la gestione del conto corrente, che di per sé non è gratuita. Banca d’Italia calcola che ci costi in media 79€ l’anno. Tra le spese di gestione si annovera la  la tassa di bollo, un costo fisso che paghiamo su tutti i depositi superiori a 5000€. La tassa è di €34,20 l’anno per le persone fisiche e sale fino a €100 per le aziende

4. Il Bail in

Se tendiamo a tenere tutto il patrimonio sul conto corrente è perché farlo ci dà la percezione che il nostro denaro sia più al sicuro così, ma questo non è sempre vero.
Il sistema del bail in, un provvedimento UE che entra in funzione quando una banca fallisce, prevede che in caso di  default i patrimoni depositati sui conti correnti dei risparmiatori siano garantiti soltanto fino a 100.000€.
Dal punto di vista della sicurezza quindi, tenere più di questa cifra sul conto corrente può essere rischioso, perché in caso di fallimento della banca – un’eventualità purtroppo non così rara, considerando quello che si legge sui giornali – i risparmi eccedenti questa cifra sono a disposizione dei creditori della Banca.

Da tutti questi aspetti possiamo evincere che il conto corrente non è fatto per tenere l’intero patrimonio fermo. Il suo scopo è piuttosto quello di raccogliere il denaro necessario alle spese correnti della nostra famiglia, quelle per cui abbiamo bisogno di immediata disponibilità.

I consigli dell’esperto di risparmio

Abbiamo chiesto ad un esperto del settore – il dott. Andrea Farabegoli della direzione del settore vita e risparmio di UnipolSai – di darci dei consigli per gestire in modo razionale ed efficace i nostri risparmi. Ecco i primi passi da cui consiglia di partire:

  •  Proteggi la tua casa e la tua famiglia

Il motivo per cui spesso teniamo gran parte del nostro patrimonio fermo sul conto corrente è riconducibile a una nostra preoccupazione: e se succede qualcosa?
Tenere tutti i propri soldi in liquidità per un generico momento di bisogno, oltre ad esporre i nostri risparmi a tutti i rischi di cui abbiamo parlato sopra, si rivela una strategia non efficace anche nel momento stesso di necessità. Infatti: quanti risparmi devo aver accumulato per potermi dire tranquillo in caso di imprevisto? Se succede qualcosa posso coprire spese anche ingenti con quanto ho risparmiato?

Dobbiamo sempre ricordare che esiste un servizio che ci aiuta esattamente in questo: è quello svolto dalle compagnie assicurative. Le assicurazioni sono l’unico strumento in grado di sostenerci efficacemente dal punto di vista economico in queste circostanze.
Hanno infatti delle risorse che noi difficilmente possiamo riuscire a raccogliere con le nostre sole forze, basta dare un’occhiata ai massimali che garantiscono a fronte di un pagamento annuale relativamente contenuto.

Per questo il primo passo per gestire le proprie risorse in modo razionale ed efficace è trasferire alle compagnie assicurative il rischio che possa accadere qualcosa alla nostra casa o alla nostra famiglia, e non far gravare questa eventualità esclusivamente sul nostro conto corrente, accumulando risparmi che comunque potrebbero non essere sufficienti nel momento della necessità.
Per prima cosa, dunque, è importante assicurare la nostra casa e la nostra famiglia, proteggendoci dagli eventi che possono seriamente mettere in crisi le nostre certezze ed il nostro equilibrio economico.

Se vuoi approfondire meglio leggi questo articolo

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  • Tieni sul conto corrente una cifra adeguata

Avendo risolto il problema degli imprevisti possiamo occuparci di gestire il patrimonio in modo razionale e senza sprechi, partendo dal nostro conto corrente. Qual è la cifra giusta da tenerci?
Naturalmente non esiste una cifra giusta uguale per tutti, ogni famiglia è una storia a sé, con le sue esigenze, le sue spese e necessità. Occorre quindi fare un calcolo basato sulle sue caratteristiche specifiche.

Per prima cosa è necessario quantificare le spese correnti mensili: quale cifra garantisce l’autonomia economica della propria famiglia per un mese? Una volta individuata questa somma il consiglio è quello di moltiplicarla per 5, in modo da tenere in liquidità un patrimonio che consenta l’autosufficienza economica della propria famiglia fino a 5 mesi. Tenere sul conto corrente più di questa cifra significa esporre il proprio patrimonio ad un’inevitabile erosione del suo valore e non utilizzare al meglio le risorse che si possiedono.

Seguendo questi due accorgimenti, avremo in liquidità una cifra che ci permette una tranquilla gestione economica del nucleo familiare senza rischiare di erodere il nostro patrimonio, e, grazie all’assicurazione, saremo economicamente sostenuti nel far fronte a spese, anche ingenti, per danni imprevisti alla casa o in famiglia.

A questo punto: come utilizzare in modo efficace il resto del tuo patrimonio?

Pianificando i nostri risparmi per realizzare i progetti che ci stanno a cuore.
Ti spieghiamo come farlo in modo efficace nel prossimo articolo.

 

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Francesca M. di Prato Assicura