L’emergenza sanitaria dovuta al Covid ha avuto un forte impatto sulla nostra sanità. Nei momenti di maggiore difficoltà le attività sanitarie volte a salvare e curare i cittadini infettati dal Covid hanno necessariamente dovuto prendere il sopravvento su tutto il resto, bloccando e ritardando moltissime altre tipologie di prestazioni sanitarie.
Questo ha generato, purtroppo, un’altra forma di emergenza, certamente più silenziosa, ma comunque dannosa per la salute e il benessere dei cittadini: quella dei ritardi nelle prestazioni sanitarie.
A fare una prima stima delle conseguenze di questa situazione è stato uno studio dell’Università Carlo Cattaneo di Milano, ripreso anche da Milena Gabbanelli e Simona Ravizza nella loro inchiesta per Data Room, (che trovate qui). Dallo studio emerge che nel 2020 sono saltati 12,5 milioni di esami diagnostici, 20, 4 milioni di analisi del sangue, 13,9 milioni di visite specialistiche e più di un milione di ricoveri.
I numeri sono impressionanti, e per recuperare tutto ciò che si è dovuto sospendere non basta certo la buona volontà di medici e operatori sanitari. Bisogna infatti considerare che il contesto nel quale operano è molto cambiato.
Prima di addentrarci nei dati che ci descrivono l’impatto dell’emergenza Covid sulla sanità, occorre fare una premessa:
Il sistema viaggiava già in ritardo
Le prestazioni del Sistema Sanitario Nazionale sono regolate dal Piano Nazionale di Governo delle Liste d’Attesa, che serve a garantire che i servizi sanitari si svolgano con certi standard e stabilire le priorità e i tempi massimi di attesa per l’erogazione delle prestazioni sanitarie.
Uno studio condotto da Altroconsumo prima della pandemia, evidenzia come anche in situazioni normali, quindi precedenti all’emergenza Covid, i tempi di attesa fossero circa il doppio di quelli previsti dal Piano.
Il nostro Sistema Nazionale Sanitario, insomma, viaggiava già in ritardo rispetto agli obiettivi che si poneva.
Nello schema qui sotto abbiamo riportato la media dei tempi di attesa delle visite specialistiche prima del Covid.
Covid-19 e sanità: i fattori che rallentano il Sistema Sanitario Nazionale
Con l’arrivo del Coronavirus, questo sistema già cronicamente in ritardo, è stato travolto da tutte le conseguenze dirette di una grave emergenza sanitaria.
In particolare tre sono i fattori in questa situazione stanno appesantendo e rallentando il sistema:
- L’accumulo di visite arretrate
Per circa 3 mesi, durante la prima ondata, si sono bloccate tutte le visite e gli interventi programmati non legati al Covid, e con la seconda ondata lo scenario è stato simile in alcune zone del Paese. Tutto ciò che non era urgente si è dovuto fermare, ma di certo non si è fermata la richiesta e la necessità di prestazioni sanitarie da parte dei cittadini, che però potranno essere effettuate soltanto dopo aver recuperato quelle arretrate. La fila, quindi, è sempre più lunga. - Le misure per contrastare il virus
Per contrastare la diffusione del virus sono diventate essenziali alcune misure straordinarie, che necessariamente limitano gli accessi alle strutture al chiuso. Queste misure si applicano naturalmente anche le sale d’attesa delle strutture sanitarie, comportando ingressi contingentati e appuntamenti più dilazionati nel tempo per consentire il rispetto di tutte le norme di sicurezza. Per non parlare delle operazioni di sanificazione di ambulatori e studi medici necessarie tra una visita e l’altra. Tutti fattori che non aiutano a velocizzare le operazioni. - Sono disponibili per ricoveri e interventi molti meno posti letto
Le strutture ospedaliere sono costrette a riservare costantemente ai reparti Covid una parte di personale sanitario e di posti letto disponibili, questo rallenta tutti i ricoveri non urgenti e le attività di tutti gli altri reparti.
L’impatti del Covid-19 secondo le previsioni dell’università Carlo Cattaneo
Alla fine della prima ondata, l’Università Carlo Cattaneo di Milano, lavorò su uno studio che, basandosi sui dati raccolti, cercasse di prevedere l’impatto che questo periodo avrebbe avuto sul Sistema Sanitario Nazionale nell’anno 2020. Le conclusioni e le previsioni alle quali lo studio giunse furono principalmente due:
- Meno prestazioni sanitarie erogate
Un calo delle prestazioni sanitarie molto netto per tutto il 2020, con addirittura un dimezzamento di quelle cardiologiche e dermatologiche - Tempi di attesa più lunghi
Un allungamento delle liste di attesa di 3/4 volte rispetto al periodo pre – Covid
Nello schema qui sotto lo vediamo più nel dettaglio
Se queste erano le previsioni che si facevano dopo la prima ondata, possiamo immaginare che la seconda ondata e la situazione ancora purtroppo non stabile, che stiamo vivendo per quanto riguarda l’andamento della pandemia, non abbiano creato le condizioni per migliorare queste difficoltà. Anzi… possiamo immaginare che il quadro sia ulteriormente peggiorato rispetto a queste previsioni.
Evitare le liste d’attesa
Anche chi non era solito farlo, di fronte a tempi d’attesa così lunghi, ha iniziato a cercare altre soluzioni. Ma se è vero che le soluzioni alternative in grado di garantire una maggior rapidità nell’erogazione di questi servizi non mancano, bisogna anche considerare quali sono i loro costi.
>> Quanto ci costa una sanità senza liste d’attesa?
Fonti e dati raccolti:
Data Room – Corriere della Sera
Altroconsumo – Esami medici: dove costa meno
Altroconsumo – Tempi di attesa per visite ed esami con il Servizio Sanitario Nazionale