L’Italia è un Paese a forte rischio sismico, lo sappiamo tutti molto bene. Se, certo, non possiamo fare molto sulle ragioni geologiche che causano questa situazione, certamente possiamo fare qualcosa per rendere più sicure e protette le nostre case. Per iniziare, quindi, potremmo chiederci se la nostra casa è antisismica ed è un luogo sicuro, anche qualora subisse una scossa di terremoto.
Ci sono 3 domande alle quali rispondere per capire quanto è sicura la nostra casa nell’eventualità di un terremoto.
1. Con quale materiale è costruita la tua casa?
Uno degli aspetti che è importante considerare per determinare la sicurezza della propria abitazione in caso di evento sismico è il materiale con il quale è costruita:
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Le case in bioedilizia
Sono le costruzioni più resistenti agli eventi sismici, soprattutto quelle in legno o in materiali compositi derivati, in quanto particolarmente flessibili.
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Le case in muratura
Sono, per larga parte, costruzioni risalenti a più di 50 anni fa. Si distinguono per lo spessore delle mura, che sono anche portanti. Questi edifici non sono costruiti ragionando in termini antisismici, ma possono essere adeguati con una ristrutturazione.
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Le case in cemento armato
La maggior parte delle costruzioni edificate negli ultimi 50 anni sono costruite in questo materiale, ovvero calcestruzzo misto a barre di ferro, nelle loro parti portanti, sia verticali che orizzontali, nonché nella struttura portante del tetto, mentre le pareti sono edificate in materiali e laterizi incombustibili.
Le abitazioni in cemento armato vengono percepite come più sicure e più resistenti ai fenomeni sismici, eppure negli ultimi terremoti, in particolare nel disastroso evento del 2009 all’Aquila, hanno mostrato una fragilità inaspettata. In particolare son risultate non adeguate a reggere la forte sollecitazione sismica a causa dell’utilizzo di materiale scadente in fase di realizzazione, o per la mancanza di manutenzione alle strutture.
2. In che anno è stata edificata la tua casa?
La vulnerabilità sismica di un immobile è strettamente legata alla combinazione tra materiale utilizzato ed età del costruito. Gli studi e gli adeguamenti di legge che riguardano la costruzione degli edifici si aggiornano con il progredire degli studi e delle tecniche di costruzione, e con le consapevolezze che scaturiscono dagli eventi sismici e da cosa si osserva sugli edifici che li subiscono.
La normativa e le tecniche di costruzione antisismica è in continua evoluzione, e più un immobile è di antica costruzione più è considerato fragile da un punto di vista sismico.
Si considerano antisismiche solo le case costruite dopo il luglio del 2009, ovvero dopo l’entrata in vigore del DM del 14 gennaio 2008, che definisce le norme tecniche per le costruzioni, e regola anche la progettazione, la realizzazione e il collaudo delle costruzioni antisismiche.
La progettazione di una casa antisismica è obbligatoria nelle zone a rischio 1, 2 e 3.
Il territorio della provincia di Prato si trova in aree di rischio 2 e 3. Ogni casa del nostro territorio, quindi, se costruita dopo il 2008, è per legge edificata con criteri antisismici.
Se la casa è stata costruita prima, di fatto non risponde ai più attuali criteri antisismici. Ciò significa che appartiene a quelle categorie di edifici che nel terremoto dell’Aquila, evento che ha accelerato l’adeguamento di legge, sono crollate.
È quindi considerata a rischio di cedimento in caso di forte evento sismico.
La vulnerabilità degli edifici a Prato: lo studio del 2009
Nel 2009 il Comune di Prato ha commissionato uno studio (firmato da Sonia Giovinazzi, Andrea Fiaschi e Luca Matassoni) con l’obiettivo di ricercare soluzioni per mitigare il rischio sismico del territorio pratese. In una parte di questo studio gli autori identificano un indice di vulnerabilità e attribuiscono un valore di questo indice al territorio del Comune in base alle caratteristiche degli edifici, ed in particolare al materiale di cui sono composti e alla loro età. Lo studio, in parte disponibile alla lettura qui, prende a riferimento tutti gli edifici censiti dal censimento ISTAT 2001. Ecco come appare la mappa della vulnerabilità degli edifici del Comune secondo questi criteri:

Come è facilmente immaginabile, dalla mappa emerge un valore di maggior vulnerabilità nel centro storico, dove gli edifici sono più antichi. Si nota anche come nella zona sud del Comune il valore dell’indice di vulnerabilità risulti più alto, così come nella zona più a est, quella di Sant’Ippolito e Casale, e nell’area circostante il centro storico.
Come rendere antisismica una casa che non lo è
La stragrande maggioranza delle case e degli edifici in Italia non sono costruiti con i criteri antisismici stabiliti dall’ultimo adeguamento delle norme. Tuttavia una casa non antisismica può essere valutata da un tecnico e sottoposta a diversi tipi di ristrutturazioni per adeguarla, fino a renderla tale a tutti gli effetti. In particolare sono possibili due tipi di intervento: quello di adeguamento antisismico e quello di miglioramento antisismico.
- Un intervento di adeguamento antisismico è una ristrutturazione che permette di raggiungere i livelli di sicurezza previsti dalla legge del 2008.
- Un intervento di miglioramento sismico è, invece, una ristrutturazione che mira a migliorare la resistenza ad eventi sismici, ma senza raggiungere i livelli di sicurezza previsti dalla legge del 2008. Generalmente sono interventi più limitati, e che interessano solo una parte circoscritta della struttura.
Trattandosi di interventi strutturali, queste tipologie di interventi sono piuttosto complessi, perché vanno a consolidare la muratura e a rinforzare tutte le strutture portanti della casa. A seconda delle circostanze, e delle caratteristiche del costruito, possono diventare anche onerosi da un punto di vista economico. Questo aspetto rende anche più difficile la realizzazione di questo tipo di ristrutturazioni in un condominio, perché è necessario trovare un accordo comune tra tutti i suoi abitanti.
L’assicurazione
Non sempre sono possibili o attuabili interventi di questo tipo, così come non sempre i costi sono accessibili. In questi casi è importante prendere in considerazione un prodotto assicurativo per gli eventi catastrofali.
Un’assicurazione, infatti, permette di avere a disposizione una risorsa economica certa qualora una scossa di terremoto dovesse provocare danni alla propria abitazione.
Sul nostro territorio, come ci dimostra anche la storia della nostra città, non possiamo evitare che si manifestino delle scosse di terremoto più o meno intense, e i danni agli edifici sono, purtroppo, una conseguenza da mettere ragionevolmente in conto.
Prato Assicura, la nostra agenzia, ha a disposizione tutte le soluzioni assicurative UnipolSai per proteggere la casa da questo tipo di eventi. Un ‘assicurazione per i terremoti generalmente non ha un costo elevato, questo dipende in particolare dalla tipologia di edificio e dalla sua posizione.