Stai iniziando un lavoro nuovo. La firma sul contratto c’è, tra le tante cose da firmare c’è anche il modulo TFR2 in cui indicare la tua preferenza sul versamento del TFR.
E ora cosa fare? Lasciarlo in azienda o versare il TFR in un fondo pensione? Si tratta di una decisione importante, ma non irreversibile: anche in un secondo momento è infatti possibile cambiare idea e, con il consenso del proprio datore di lavoro, richiedere il trasferimento del TFR pregresso.

A guidarci in una scelta del genere è ciò che ci dà un maggior senso di sicurezza. Molto spesso il TFR viene lasciato in azienda perché si pensa che sia più al sicuro in un posto che frequentiamo tutti giorni, dove abbiamo costruito un rapporto lavorativo e ci si conosce di persona, ma è davvero la soluzione più sicura?

Se a orientarci è l’idea di avere qualche sicurezza in più, dovremmo considerare con più attenzione la possibilità di versare il nostro TFR in un fondo pensione. Perché?
Vogliamo proporre qui 5 motivi per cui, se la matematica non è un’opinione, versare il tuo TFR in un fondo pensione è più conveniente e sicuro che destinarlo all’azienda in cui lavori.

Perché versare il TFR in un fondo pensione è conveniente

1. La tassazione agevolata

Sulla liquidazione di un fondo pensione, anche alimentato dal tuo TFR, viene applicata un’aliquota agevolata rispetto a quella applicata sul TFR lasciato in azienda.

Quando l’azienda pagherà la tua liquidazione TFR, infatti, si tratterrà un’aliquota fiscale pari alla media della tassazione IRPEF degli ultimi 5 anni di lavoro, e quindi può variare dal 23% al 43%.
Ad esempio: su una liquidazione ipotetica di €50.000,  il nostro lavoratore avrà una trattenuta del 33% di tasse, e un liquidato netto di €33.300

La tassazione dei fondi pensione, anche alimentata dal tuo TFR, invece, gode di una serie di agevolazioni fiscali, – che puoi approfondire qui – tra le quali l’aliquota massima applicabile, che non supera il 15%.
Per completare il nostro esempio di prima, su €50.000, ci sarà una trattenuta del 15% d tasse, e  quindi un liquidato netto di €42.500

Già questo porta un vantaggio economico di €9.200

Considera inoltre che, dopo quindici anni di versamenti ad un fondo pensione, questa aliquota scende ulteriormente dello 0,30% ogni anno fino ad arrivare ad una quota minima del 9%.

2. Gestioni separate dei fondi pensione

Non tutte le aziende accantonano il tuo TFR versandolo in fondi separati. Le imprese di piccole e medie dimensioni, che per loro natura si trovano ad aver bisogno di liquidità, spesso utilizzano i soldi del tuo TFR come capitale dell’azienda e quindi per l’acquisto di macchinari, il pagamento dei fornitori e quant’altro, disperdendolo nell’esercizio dell’attività.

Purtroppo succede spesso che nel momento in cui un lavoratore termina il proprio rapporto lavorativo con un’azienda, il datore di lavoro non abbia la possibilità immediata di dargli la liquidazione che gli spetta perchè non ha provveduto ad accantonarlo in fondi liquidi, e che quindi il lavoratore sia costretto ad aspettare anche diverso tempo prima di essere pagato.

E in caso di fallimento dell’azienda? Che ne sarebbe del TFR?

Qui si aprono una serie di incognite. Teoricamente, nel momento in cui un datore di lavoro di un’azienda dichiarata fallita non liquida il TFR ai suoi lavoratori, dovrebbe intervenire il Fondo di Garanzia INPS, ma il procedimento non è dei più semplici e l’iter richiede la piena collaborazione del datore di lavoro inadempiente, oltre a una costosa istanza legale. Per questo, in caso di contenzioso con il lavoratore, la procedura può essere lunga, costosa e dall’esito incerto.

I fondi pensione e i PIP (Piani Individuali Pensionistici) che raccolgono il TFR, a differenza delle aziende, operano con una gestione separata. Ciò significa che il capitale che viene accumulato dai versamenti non diventa parte del capitale dell’ente che gestisce il fondo, ma ne rimane separato. Di conseguenza i tuoi versamenti e il tuo TFR sono garantiti anche in caso di fallimento dell’ente e non corrono alcun rischio.

3. Mondo del lavoro più fluido

Al giorno d’oggi, si sa, il mondo del lavoro non appare più come un tempo, non ruota più tutto intorno all’idea del “posto fisso” e ci si può trovare anche più volte nella situazione di cambiare lavoro.

Per questo motivo il TFR lasciato in azienda non è più un TFR che matura per decine di anni nella stessa azienda, ma tende piuttosto a maturare i suoi rendimenti per un numero più limitato di anni. E c’è da considerare che ogni volta che viene liquidato subisce una tassazione.

Ciò che viene versato in un fondo pensione, invece, non viene liquidato nel momento in cui si cambia lavoro, ma alla fine della propria carriera lavorativa, raccogliendo in questo modo il massimo degli interessi maturati sul tuo TFR, compresa anche la parte dovuta allo Stato per effetto delle tasse, durante tutti gli anni di lavoro.

4. Più flessibilità negli anticipi

Il TFR si riceve in forma di capitale al momento in cui si interrompe la prestazione lavorativa con un’azienda (se lasciato in azienda) o al momento in cui si conclude la tua attività lavorativa (se versato in un fondo pensione).

Ma in caso di particolari necessità è possibile ricevere un anticipo della propria liquidazione. Questo può avvenire con una serie di limitazioni e soltanto se si verificano dei casi particolari.

Chi versa il TFR in azienda può ricevere un anticipo che non può superare il 70% dei versamenti, e soltanto per esigenze legate a spese mediche per malattie gravi e per l’acquisto della prima casa propria o dei propri figli.

Chi destina il proprio TFR in un fondo pensione può richiedere un anticipo del 75% per le stesse motivazioni, in più, può richiederlo anche per la ristrutturazione della prima casa (propria o dei figli) . Inoltre puoi richiedere un ulteriore anticipo fino al 30% alla volta, ma con dei limiti, senza alcuna motivazione particolare.

5. Il TFR in un fondo pensione rende di più

Un altro aspetto da considerare è che i rendimenti di un fondo pensione sono maggiori rispetto al rendimento del TFR maturato in azienda.
Il motivo?
È questo: mentre il TFR versato in azienda ha un rendimento pari al 75% dell’inflazione annua a cui si aggiunge un tasso fisso di + 1,5%, il capitale versato in un fondo pensione viene investito e gestito con attenzione in modo da  generare una maggior rivalutazione, come vediamo anche nel grafico che riporta i dati della Commissione di vigilanza dei fondi pensione (COVIP)

Versare il TFR in un fondo pensione

 

Abbiamo elencato cinque motivi per cui versare il TFR in un fondo pensione è una buona idea, ma se desideri approfondire o avere più informazioni sulla previdenza integrativa, siamo a tua disposizione.

La nostra agenzia, Prato Assicura, è in grado di offrire tutta la qualità dei prodotti assicurativi di previdenza integrativa UnipolSai, dedicando una particolare attenzione alla consulenza personalizzata, approfondita e puntuale dei nostri clienti. È questa, da sempre, la cosa che ci piace più fare.

 

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Francesca M. di Prato Assicura